L'austriaco Thiem espugna Umago

 

Il “brand image” visivo del Konzum Croatia Open di Umago, torneo World Tour 250, alla 26esima edizione, si focalizza su tre tennisti di valore e in grado di calamitare folle di ammiratori e di fedeli supporter. Il primo è Gael Monfils, funambolico atleta dall'ineguagliabile tennis champagne e primo della compagnia come numero 17 Atp. A seguire, il ragazzo d'oro di Zagabria, volano fondamentale del caloroso e numeroso tifo nazionale, il talentuoso Borna Coric. Ed infine Fabio Fognini, garanzia non acclarata di successo, ma pura gioia degli occhi per le deliziose invenzioni che spingono a Umago masse di fans dal vicino confine italiano. Nulla da eccepire sulla composizione del terzetto: le leve agonistiche e quelle attrattive sono perfettamente centrate, ma non sempre le previsioni dei bravi organizzatori viaggiano in sintonia con gli esiti delle sfide. Il turno dei quarti diventa la scure per il giovane Coric, affettato dal gioco essenziale e a tratti impenetrabile di Roberto Bautista Agut, spagnolo che rimanda l'idolo di casa ad una più sensata maturazione tattica e soprattutto ad un consolidamento fisico. La stessa giornata segna anche lo sconforto del pubblico di fede tricolore quando Fognini, (eccezionalmente presente coach José Perlas che di solito va in vacanza in estate), dopo essere tardivamente entrato in partita e riscaldato i cuori italiani con colpi d'antologia e ricami piumati sotto rete, cede per un soffio nel tie-break del terzo tempo all'ispirato Joao Sousa, portoghese inflessibile nell'oscurare anche il vacillante esordio di Andreas Seppi. Dei tre uomini immagine é solo il francese a balzare in semifinale, ma il pass strappato con forza al coriaceo tedesco Phillip Khlschreiber paga dazio elevato in termini di sudore e stress, dentro un duello altalenante costa molto in termini di fatica a stress.

Ad aspettare la testa di serie numero 1 c’e’ l'austriaco Dominic Thiem, giocatore che con il francese condivide alcune prestigiose similitudini da junior in due lustri diversi: inarrivabile primo del mondo il parigino, secondo nel ranking il 21enne della Bassa Austria. Parte a razzo Monfils con numeri d'alta scuola, lampi accecanti che devastano la difesa del rivale e complicano ogni reazione. La buriana si placa nel secondo set con il sofferto break di Thiem, conquistato al quarto game. E' lo spartiacque della sfida. Crescono le accelerazioni penetranti con il potente dritto in diagonale e le giocate incensate dalle imprendibili schegge del rovescio ad una mano. Cede progressivamente in sicurezza e reattività Monfils, fino a fare semplice presenza nel parziale decisivo. Nell’altra semifinale va in onda il duello iberico tra due avversari piuttosto omologhi: attenti e dinamici da fondo campo con artiglieria in azione, variazioni improvvise e gambe in continuo movimento. Ha la meglio il coriaceo Sousa, paziente nel tessere per tre set la sua ordinata tela, ribattendo colpo su colpo e rincorrendo senza sosta i drop shot di un Bautista Agut sempre più incerto.

La “Conchiglia” del Centrum Stadium è gremita per un epilogo imprevisto che desta molta curiosità. L'incertezza del match (due gli accesi duelli nei precedenti testa a testa vinti da Dominic) aleggia durante i primi sette giochi. Il tempo per segnare il primo break a favore di Thiem, vantaggio che gli spiana il 6-4 e dà via libera alla sua perentoria cavalcata. Una passerella veloce, elegante, ricca di bei gesti atletici e d'iniziative aggressive, espressione di un giocatore in crescita esponenziale. Supremazia che Sousa, spremuto dalla fatica e con la mente un po' annebbiata, non riesce a contenere, dannandosi l'anima per racimolare il game della bandiera. Thiem dimostra la validità dell'Accademia viennese di Gunter Bresnik, dove il padre Wolfgang lo ha inserito dieci anni fa, affidandolo alle cure dell'ex capitano di Davis che annovera insegnamenti a Boris Beker, Henri Lacont e a Ernests Gulbis. Il giovane per la prima volta ad Umago da Pro impressiona positivamente per serietà e modestia, si schernisce davanti al confronto stilistico con l'arioso rovescio di Wawrinka e vagheggia la tenacia caratteriale di Thomas Muster, primo austriaco a catturare l'Open croato. Qualità ragguardevoli che ha potuto ricontrollare direttamente dalla tribuna anche Novak Djiokovic (già suo avversario a Shanghai), intento a veleggiare con la famiglia sulle coste croate. L'osannato campione ricorda con nostalgia la sua apparizione da19enne nel torneo umaghese, prova angustiata dal ritiro sul 6 pari del primo set, proprio di fronte allo svizzero Wawrinka e lascia intendere che prima di chiudere il suo capitolo agonistico vorrebbe ancora concorrere all'Open di Umago.

Alle spettacolari premiazioni, tra lo spiegamento di una moltitudine di slanciate assistenti, si fa avanti Kolinda Grabar-Kitarovic, presidente della Croazia, a lei spetta la consegna dell'imponente trofeo a Thiem. E' il momento dei fuochi d'artificio preceduti da un momento suggestivo di buio totale, ma la festa nell'esteso  complesso di Stella Maris sposa le prime luci dell'alba.

Alcune osservazioni a margine della manifestazione. Ottima la disponibilità e la gentilezza di tutti gli addetti a partire dagli autisti del service transport, un po' rudi anche se giustificati i gesti degli uomini della Security, di livello elevato l'organizzazione e ottima l'ospitalità, con l'unico suggerimento migliorativo che investe i posti nello stadio riservati ai giornalisti che vogliono seguire de visu i match: allocazione e un po' troppo distante dal rettangolo di gioco.


Risultati

Singolare.

Quarti: Monfils b. Kohlschreiber 4-6 7-6 (5) 6-4; Thiem b. Haider-Maurer 6-7 6-1 3-0 rit.; 

Sousa b. Fognini 6-2 3-6 7-6 (5); Bautista Agut b. Coric 6-3 6-3.

Semifinali: Thiem b. Monfils 1-6 6-3 6-1; Sousa b. Bautista Agut 6-3 6-3:

Finale: Thiem b. Sousa 6-4 6-1.

Doppio: Gonzales/Sa b. Fyrstenberg/Gonzales 4-6 6-3 10-8

Dominic Thiem in azione