Al River Sporting Club Rodeo per intenditori

Difficile resistere all'invito del presidente Simone Appio alle finali della manifestazione intitolata alla Farmacia Facini, soprattutto, quando l'atletica “freccia” del tennis snocciola i dati salienti del suo “Rodeo Open”, gara che configura alla linea di partenza 78 maschi e 44 donzelle e dove la punta di livello traguarda 12 giocatrici e 12 giocatori di seconda categoria, sormontati da una racchetta di prima categoria. Un dolce prelibato per gli amanti dell'agonismo di punta, attivato con tutte le precauzioni anticontagio per garantire la sicurezza dalla strisciante pandemia.

In campo femminile salta, al momento della chiamata, l'affranta 2.4 bolzanina Lara Pfeifer, eletta come prima della lista, costretta dal coronavirus all'isolamento fiduciario. Del ritiro ne gode la potente 2.7 argentina Martina Rivero che ha subito la disavventura d'incocciare nei colpi ragionati di Serena D'Ercole, 2.6 del Tennis Campagnuzza, iniziata al tennis nel circolo organizzatore. La ventenne blocca anche la compagna di club la 3.1 Vivian Fajt, qualificata che a sorpresa era riuscita a stoppare la 2.7 udinese Margherita Marcon.

Allocata dal giudice arbitro Serena Cambise come seconda del seeding, la goriziana Federica Colmari, 2.5 in forza al Tct, si fa largo a suon di messaggi racchiusi in due set. La regola non viene infranta anche nello scontro clou dove la 29enne isontina esibisce tutte le variazioni del suo buon repertorio, sfoderando, in particolare, un rovescio bimane forte e preciso che  sfreccia in lungolinea e in diagonale, colpo che vanifica il tennis aggressivo ma un po' troppo lineare della D'Ercole, generosa nel battersi per evitare il naufragio completo, ma impotente davanti allo score incalzante che timbra il successo della Colmari per 4-0 4-1.

Per la corsa al titolo maschile esistevano pochi dubbi che Matteo Viola, 1.17 tesserato con il Tc Pistoia, potesse trovare ostacoli insormontabili prima nell'opposizione di Nicola Vidal e poi in quella di Mauro Commisso, concorrenti in possesso di ranking 2.4 nonché reduci da sudate affermazioni in tre set. Ma la possibilità di vedere in azione il globe trotter mestrino, oggi al numero 232 Atp, preludeva quale stimolo visivo a un gioco divertente e di grado superiore. Cosa che Viola puntualmente realizza nella finale contro il maestro udinese, amico ed ex compagno di squadra ai tempi della militanza nell'Atomat Tennis Udinese. Da serio antagonista il 39enne Commisso non si adegua alla parte di vittima predestinata, la sua pervicacia unita a giocate propositive rende l'incontro piacevole e contribuisce ad innescare numeri di grande godibilità, come  i fraseggi a rete e le improvvise e dissimulate smorzate che più volte atterrano come piume, intimorendo il sottostante nastro.

Il 33enne Viola é giocatore di altra caratura, lo dimostrano gli scoraggianti ace che costellano i suoi turni di servizio, la velocità esecutiva nelle ribattute, la tenacia nel mantenere il comando del gioco, rincorrendo ogni palla e restituendo traiettorie profonde a scalfire le righe e a disegnare angoli acuti di basica consistenza. Il longevo Commisso, conosciuto come “Mr. Chop”, vede vanificato il suo colpo destabilizzante, così deve necessariamente affrontare il palleggio teso e continuo, percorrendo il giardino tecnico privilegiato dal professionista veneto in partenza per il Challenger di Bratislava con lo sguardo puntato sul futuro Australian Open, dove per rango di classifica sarà accolto nel tabellone cadetto. Ma intanto impegni e pianificazioni future non gli vietano di onorare l'invito ricevuto, siglando il 4-0 4-1, punteggio conciso che finisce per esaltare l'eccellenza del numero uno in campo.

Premiazioni orchestrate da un soddisfatto Appio con la collaborazione del presidente Fit Antonio De Benedittis e del main sponsor Stefano Facini, titolare dell'omonima farmacia di Palmanova. Oltre ai migliori interpreti del tabellone principe non mancano i riconoscimenti anche ai vincitori delle liste intermedie: Claudio Gesualdi del Tc San Vito e Ana Karuza della società Gaja per la 4a categoria, mentre l'inesauribile triestino Daniele Morossi risulta migliore tra i terza, ma già con la chiave d'ingresso nel residence dei seconda categoria.

Le finaliste Federica Colmari e Serena D'Ercole


I finalisti Matteo Viola e Mauro Commisso


Il presidente Simone Appio, i finalisti, il giudice di gara Serena Cambise e il giudice di sedia Gabriele Carinvella


La goriziana Federica Colmari