Al Tc Carlino irrompe la seconda categoria

Sembra inarrestabile la crescita qualitativa del “Memorial Zanutta Andrea”.

L'efficiente circolo del presidente Daniele Versolatto incrementa alla quarta edizione il “range” di categoria con l'allargamento alla 2^ maschile e femminile, sollecitando la confluenza ai nastri di partenza di 186 racchette presenti nei cinque tornei di singolo e doppio e con l'aggiunta delle chiusure di categoria. Mole di lavoro notevole ben districata dal giudice arbitro Adriano Qualizza supportato da un dinamico staff  di colleghi, forte in Stefano Beato, Aurelio Occhipinti, Leonardo Sabot, Adriano Biasiolo, nello stesso dirigente Versolatto e da altri numerosi volontari, senza dimenticare il contorno dei ball boys & ball girls, formati lampo nel giorno delle finali e molto apprezzati dai giocatori.

Precedenza descrittiva alla fatica delle donzelle che inizia con la definizione delle migliori concorrenti di 3^. Titolo incamerato in scioltezza dalla 14enne Emily Iosio, del Park Tennis di Treviso, implacabile nell'inibire aliti di successo alla fin troppo arrendevole cornense Mario Sofia (6-1 6-0), impotente davanti a colpi nitidi della mobile ragazzina che detiene il titolo regionale di categoria nel confinante Veneto.

Le finaliste di 3^ Mario Sofia ed Emily Iosio con il giudice di sedia Auerelio Occhipinti

Per la famiglia cordenonese la saga tennistica si preannuncia consistente e di soddisfazione dopo aver visto in azione anche la sorella maggiore, la 2.6 Nicole che cattura l'indiscusso successo di 2^ in match dai contorni simili (6-2 6-0 ) nei confronti della 2.8 Elena Plesnicar del Ct Grignano, giocatrice forse appagata dall'aver estromesso la prima del seeding Serena D'Ercole.

Le finaliste di 2^ Elena Plesnicar e Nicole Iosio

Nicole Iosio, oltre a disporre di un repertorio di colpi da fondo campo di tutto rispetto, possiede una prima di servizio ragguardevole, capace di tarpare i tentativi di replica della rivale, bagaglio tecnico che le é valso lo scudetto Veneto tra le concorrenti under 16.

Da sottolineare lo scenario ad intense tinte verdi nel doppio femminile dove le due tenaci 13enni del Tennis Campagnuzza, Parente Sophie e Rebecca Punteri prevalgono sulle rivali del Tc Latisana, le quali sommano 31 anni in due. Il tandem composto da Alessia Dolce ed Aurora Vignaduzzo cede (4-6 7-6 10-4) al termine di una emozionante maratona, smarrendo nel momento topico lo schema collaudato del controllo alternato ad improvvise spinte, mentre nelle isontine spicca una più lineare compostezza. 

Le vincitrici del doppio femminile Parente e Punteri

Ancora sugli scudi il circolo goriziano ancora fustigatore delle speranze latisanesi nella gara di doppio misto. Il duo Parente Sophie/Canola Patrick sconfigge la copia Dolce Alessia/Dolce Riccardo Pierelia agganciando il successo nel tempo supplementare, vero terreno minato per il sodalizio della Bassa friulana (7-5 4-6 10-5).

Sul versante maschile ancora verdetti all'ultimo respiro nella gara di doppio. La coppia composta dal sanvitese Brandon Loglio e dal carlinese Massimo Da Monte supera sul filo di lana ( 6-3 3-6 10-8) il tandem più qualificato del tabellone, composto dal 2.5 Enrico Wood e dal 2.8 Riccardo Eger, entrambi 19enni. Tutto definito nel combattuto match tie-break dove alcune giocate pirotecniche di Loglio e la solidità di Da Monte sortiscono nel momento culminante quei due punti che schiudono l'ambito titolo.

Loglio Brandon e Massimo Da Monte vincitori della gara di doppio

Ma per il 3.1 Loglio c'è appena il tempo per un caffè, visto che la programmazione lo chiama a dirimere la superiorità dei 3^, opponendogli il 3.2 Michael Waltzing (autore della recente opera:  “Il respiro del tennista”). L'impeto costante del ventenne si scontra con il tennis misurato e preciso del giocatore in forza al Tc Internos, capace di capitalizzare con freddezza ed abilità alcuni nervosi passaggi a vuoto dello stanco rivale che alterna giocate poderose a banali svarioni, fino all'esultanza di Waltzing per 6-4 6-3.

I finalisti di 3^ Loglio e Waltzing

La folta giornata delle competizioni prevede la ribalta più prestigiosa nella finale di singolare di 2^. All'ultimo duello due contendenti di livello emersi dal lotto di 90 pretendenti: il 2.4 veneto Matteo Marfia ed il 2.5 udinese Mauro Commisso.

Il primo rispetta l'accredito di numero uno, il secondo elimina in semifinale il pari classifica pordenonese Enrico Wood, secondo della lista. Due giocatori maturi e con modi d'interpretare il tennis attraverso tecniche diverse, ma ambedue attivatori di picchi di gioco entusiasmanti dove l'estro comanda il braccio e il fiero orgoglio incentiva recuperi rocamboleschi. In linea come da ricercato manuale i fondamentali di Marfia, più colorato il gioco di Commisso che tende a valorizzare l'apertura delle sue lunghe  braccia cercando proiezioni a rete, innescate da colpi in chop che scivolano sul terreno, cercando di evitare la controffensiva del veneto basata su millimetrici passanti.

I finalisti di 2^ Mauro Commisso e Matteo Marfia con la classe arbitrale e dirigenziale

Dominano i potenti servizi ed il primo set vede prevalere quelli di Marfia, preciso anche nel disegnare angoli e scalfire le righe. Commisso fatica a rimanere in scia e bofonchia sulla sua scarsa dinamicità che a suo avviso gli spiana la perdita del set per 3-6.

Molto più equilibrato il percorso del secondo tempo dove le splendide prodezze di entrambi non concedono sosta e gli scambi sono spesso vorticosi. In parità di game si arriva al nono gioco quando l'udinese inventa un servizio che ha il sapore di un autentico passaggio, omaggio intascato prontamente dal rapace avversario che si presenta al successivo momento clou, attivando numerosi match ball e convertendone il quinto che vale il 6-4 risolutivo del parziale e ribadisce la sua attuale imbattibilità nei tornei in regione. Pubblico prodigo di applausi e pago dei valori osservati negli entusiasmanti sprazzi di gioco.