“Trofeo Bofrost” ai teenager Eva e Manfredi
Accorrono 191 racchette alla 37^ manifestazione combined organizzata dal Tc Fiume Veneto, torneo programmato con il limite alla terza categoria. Le donzelle iscritte sono 39 e la lista é guidata dalla 3.1 goriziana Vivian Fajt che di compleanni ne ha festeggiati solamente 14 e che, dopo aver ben superato lo scoglio della triestina Elena Plesnicar, punta al successo quale grimaldello per aprire la porta della seconda categoria. Nella parte bassa é appostata la pari classifica Maddalena Cibien, bellunese che all'esordio saluta le colleghe per mano della 3.2 Alissa Manetti del Tc Mestre, sedicenne che nel turno successivo subisce un categorico stop ad opera della 3.3 Eva Segato. L'emergente ragazzina del Tc Caneva denuncia l'invidiabile “miseria” di sole 13 primavere, ma la conquista della prestigiosa passerella non stupisce i tecnici che la seguono da tempo. Parte bene la portacolori del Tennis Campagnuzza con traiettorie profonde e precise che pizzicano le righe, ma la reazione dell'arrembante canevese non si fa attendere, mettendo in mostra un dritto potente ed alcuni imprendibili angoli disegnati dal rovescio bimane. Per contro la Fajt sprofonda nell'abisso, zavorrata dalle prime di servizio, mentre le seconde diventano preda della impetuosa rivale che inizia a guadagnare campo e tempi giusti anche nei pressi della rete, dimostrando di saper intercettare le rabbiose palle in arrivo e di poter chiudere di potenza lo scambio. E' quanto basta per piombare la gradevole contesa per 6-3 6-3.
Senza sussulti il tabellone maschile dove le due prime teste di serie, Dino Todesco e Manfredi Vergine entrambi con ranking 3.1, approdano al proscenio dopo aver rintuzzato gli attacchi dei pari classifica Francesco Dorigoni e Cristiano Franzato. Di fronte due atleti divisi da un gap generazionale: 44 anni denuncia il tecnico di Salgareda, mentre vanta solo 16 anni il giocatore dell'Eurotennis Club. Esperienza e titoli in abbondanza per il veneto e momento fortemente ascendente del ragazzo pordenonese, visto “on fire” nelle recenti prestazioni. All'atto pratico, una sfida lunga, estenuante e costantemente in equilibrio per i mille vantaggi dentro i game. Al più giovane il compito impegnativo di rimanere sempre in forcing dal fondo con palle pesanti di dritto e secche frustate di rovescio, senza lasciare al rivale le redini del gioco e la conseguente capacità d'imbrigliare lo scambio. Cercando d'evitare le insidie del radente back, le improvvise sortite a rete e d'intuire per tempo le smorzate, sempre ben dissimulate. Scambi roventi e recuperi funambolici accompagnano l'indole da combattenti dei due agonisti che, dopo aver pareggiato i conti nei primi due set (6-4 per Todesco e 6-3 per Vergine) lottano spalla a spalla fino al tie-break del terzo parziale. Unico fatale momento in cui emerge la debordante fisicità del lodevole giovane che ha nettamente la meglio sull'esausto contendente. Affondato in una serie d'errori e trafitto da traiettorie imprendibili, Todesco, finisce per raccogliere un solo punto, ma non mancano calorosi applausi da parte del numeroso pubblico. Premiazioni dirette dall'onnipresente, Pier Tullio Fonda, accompagnato dal presidente del sodalizio Ennio Sartor e dal consigliere comunale Fulvio Drago.
Le finaliste Eva Segato e Vivian Fajt
I finalisti Manfredi Vergine e Dino Tedesco con il giudice di sedia Antonella Milani
Premiazioni dei finalisti