A Cordenons risorge l'australiano di Sydney
E' il momento clou delle scenografiche premiazioni, e l'uomo ovunque dell'Eurosporting, Claudio Bortoletto, porge il microfono a Serena Raffin, direttrice dell'Atp Challenger Acqua Dolomia Serena Wines Tennis Cup, ovvero gli Internazionali del Friuli Venezia Giulia, XVI edizione dal prize money di € 69.280.
Con la schiettezza che la contraddistingue, di fronte alla numerosità del pubblico presente, Serena, ammette di aver nutrito, durante lo sviluppo del torneo, qualche dubbio sul colmo conclusivo degli spalti, viceversa ancora una volta preda ambita degli appassionati del tennis qualità. Incertezze che potevano derivare dalla precoce dipartita degli azzurri più popolari del main draw. Ad incominciare dall'uscita veloce del beniamino del territorio pordenonese, Riccardo Bonadio, imitato nel mancato rush dal sospirato marchigiano Gianluigi Quinzi, per proseguire con la recita incompiuta per problemi inguinali della stella emergente, personificata dal 17enne Lorenzo Musetti e soprattutto per l'imprevista dissolvenza, al secondo impegno, dell'amatissimo Paolo Lorenzi, primo della lista, in picchiata di capacità motoria più che dai colpi vincenti del maratoneta svedese Markus Eriksson. L'interesse previsionale avrebbe potuto subire un ulteriore revisione con le sconfitte negli ottavi dello slovacco n. 136 Atp, Andrej Martin e dell'ungherese n. 137 Attila Balazs, rispettivamente accreditati come secondo e terzo del seeding. Così l'imbuto alto del tabellone presentava, in semifinale, lo svedese affossatore di Lorenzi e la piacevole comparsa del tedesco di Jeremy Jahn (fresco del titolo nella Bundesliga con il team di Mannehim), giustiziere nei quarti del tenace 21enne Gian Marco Moroni, e con trascorsi triennali nell'Eurosporting quando il team veleggiava in serie A2. Nella parte bassa si faceva largo l'ungherese 19enne Zsombor Piros, valido giovane fiondato dai successi junior (Open d'Australia e Europe Championship di Kloster) e il metodico, ma penetrante tennis del 25enne australiano Christopher O'Connell. Il primo scontro si risolveva con la mattanza dello svedese (6-1 6-1) ad opera dello scatenato tedesco, capace di annichilire e sballottare il rivale in ogni zona del campo, mentre il secondo braccio di ferro, dall'andamento più equilibrato, metteva in luce le doti di solidità e di precisa lettura del match da parte di O'Connell. Concretezza fatale per un Piros dalle gambe a frullino, sempre aggressivo nelle sortite, ma troppo sfasato nella continuità e labile nel temperamento, costretto a digerire lo score di 7-6 6-2.
Atto finale rilevante nella carriera degli ultimi due contendenti, entrambi in possesso di buoni fondamentali e di un arioso rovescio ad un mano. Gara difficile da decifrare nei game iniziali e rimasta in bilico fino al 5-4 del primo tempo a favore di Jahn. La smania di tappare il set tradisce il 29enne monacense che nel tentativo di strafare colleziona una serie inopportuna di svarioni, lascia il parziale al rivale e un po' in confusione tattica, nel secondo tempo, non accenna a mantenere gli scambi, travolto da un dritto, portato anche a sventaglio, ma troppo spesso, beffardamente, rimandato dalla rete. Tutta manna per il tennis lineare dell'aussie di Sydney che sfodera una mano educata nelle smorzate, una mazzata di dritto e traiettorie chirurgiche nei radenti back. Qualità che gli valgono il titolo per 7-5 6-2 e la conferma di essere sulla strada giusta per risorgere da un ranking sfortunatamente smarrito (il meglio due stagioni fa con il gradino n. 219) dopo sette mesi di forzata sosta agonistica per seri problemi ad entrambe le ginocchia.
Dopo una godibile gara, interventi di personaggi autorevoli alle applaudite premiazioni. I due title sposor: Gilberto Zaglia, direttore generale dell'Acqua Dolomia e Luca Serena titolare di Serena Wines (tennista, detentore del titolo mondiale a squadre over 35), Diana Ivette in qualità di presidente dell'Eurotennis Club, il sindaco di Cordenons Andrea Delle Vedove, il consigliere regionale Stefano Turchet ed in rappresentanza anche del Coni, il presidente Fit Antonio De Benedittis.