Promesse femminili sulle ali del professionismo
La quindicenne ceca Linda Fruhvirtova in azione
Nel tempo della pandemia planetaria con tornei importanti rinviati e classifiche non sempre perfettamente aderenti ai valori espressi nello scenario ante epidemiologico, vale la pena soffermare lo sguardo sulle migliori verdi tenniste che hanno iniziato a frequentare il circuito Wta, pur potendo ancora apparire nella vetrina importante degli Slam e nei Grade1 come concorrenti Junior. Chiamate in causa (senza nessuna pretesa esaustiva) alcune racchette 18 and under di pregio che viaggiano nelle anagrafiche dell'anno 2003 e quelle talentuose nate negli anni precedenti 2004 e 2005.
Nell'ultima stagione da Junior si stanno facendo largo nei primi tornei Itf la russa Maria Timofeeva n. 609 Wta con vittoria e finale nei due tornei tunisini di Monastir. Esplosa da ragazzina in quel di Tarbes (Les Petit As) nella gara principe delle under 14 riesce a solo 13 anni ad incamerare il titolo junior in Turchia, battendo Leonie Kung, svizzera tra le prime 800 della classifica “pro”. Emerge la lionese Elsa Jacquemot grande ribattitrice con ranking da 528, posizione raggiunta con frequentazioni positive negli Itf più prodighi di punteggi. Dopo il trionfo al Roland Garros delle più giovani vanta la prima posizione mondiale tra le stesse. Sono da tenere d'occhio la bielorussa Jana Kolodynska che dall'alto dai suoi 182 cm. piazza delle prime di servizio destabilizzanti che le valgono il primato nel 15mila tunisino e la mobile canadese del Quebec Melodie Collard al gradino 498 con coraggiose frequenze negli appuntamenti Itf da 60mila $. In crescita accelerata anche la longilinea russa Polina Kudermetova n. 613, seguita dai tecnici e sponsor fin dalla finale del 2017 in quel di Tarbes.
Passando al prolifico anno 2004, svetta nel rapporto precocità/risultati la predestinata stelle strisce Cori Gauff, solida e potente neretta che da qualche settimana ha spento le 17 candeline. E' inquilina dell'appartamento n. 35 Wta dopo aver spopolato tra le Junior e messo in bacheca un Roland Garros da 14enne per poi nuotare, vincoli agonistici giovanili del “burn out” permettendo nel mare più impegnativo delle azzimate professioniste dove dimostra di operare proficuamente ai massimi livelli. Nella stessa ondata di culle un'altra ragazza di colore, l'affascinante Robin Montgomery che dopo aver vinto a 16 anni l'Orange Bowl “18 and under”, porta come referenza nella categoria superiore un 25mila a Las Vegas ed un ranking da 368. Per la verità un po' pochino per una giovane che mi aveva impressionato a Wimbledon junior per sicurezza e aggressività e per l'accurata assistenza dei maestri della potente federazione Usa, ma gli stessi tecnici statunitensi stanno cercando di limarle alcune compromettenti lacune difensive.
La siberiana Andreeva Erika vanta l'Avvenire Under 16 nel 2018, ancora 14enne e già tre successi nel World tennis Tour, mentre con l'ultima affermazione in terra egiziana salta al gradino Wta 645, sebbene le ambizioni siano per traguardare vette molto più alte unitamente alla talentuosa sorellina minore Mirra nata nel 2007. Arriva dall'Est e ormai gettona con profitto solo le gare che mettono in palio dollari (due trionfi a Bratislava) anche la coetanea ceca Linda Noskova n. 693, snella agonista che nel suo cammino più verde é stata la n. 2 d'Europa ed ha lasciato la sua impronta da vincitrice nell'under 18 di Salsomaggiore. Da marcare la dinamica bielorussa Evialina Laskevich che se riesce a potenziare il fisico riuscirà a mantenere le promesse espresse da Junior al Città di Crema e palesate anche nella recente finale nel 15mila in Kazakistan.
L'anno di nascita 2005 presenta dentro l'esercito delle emergenti teenager tre ragazze pimpanti in sollecita crescita, ma già attestate nel panorama mondiale tra le più forti racchette grazie alla precocità ed alla determinazione dell'apparato che le sostiene. E’ il caso della mancina andorrana Jimenez Kasintseva, padre catalano e madre russa, numero 2 della classifica delle 18enni, vincitrice dell'Australian Open 2020, titolo ottenuto dopo aver eliminato in modo rocambolesco la semifinalista Delai di tre anni più esperta. Ha fatto il suo ingresso tra le prime 900 del mondo dopo la semifinale di Melilla, sconfitta dalla promettente inglese Matilda Mutavdic.
Tra qualche settimana compirà 16 anni la filippina Alexandra Eala, gioiellino dell'Academy Rafa Nadal in quel di Manacor dove ha conquistato il 15mila organizzato al centro stesso, primato subito bissato nella stessa gara a Monastir. Proviene da una famiglia di sportivi (madre, nonno e con il fratello al college Usa da tennista) che l'ha indirizzata a solo 4 anni alla pratica del tennis. Scelta felice che la giovanissima ha ripagato con vittoria a Tarbes, la seconda posizione da Junior e la nomina di Atleta Junior dell'anno 2019 con l'ottenimento dall'Itf di una borsa di studio di 25mila $ anche grazie al titolo in doppio all'Australian Open del 2020. Magra mobile, una gatta a rete copre bene la direzione del dritto mancino e alterna colpi in top a staffilate filo rete. Occupa la posizione 661 del ranking Wta.
Già nota al pubblico capitolino per le sue imprese da urlo come imbattibile under nel Lemon Bowl, la praghese Linda Fruhvirtova viaggia come un treno ad alta velocità, mettendo in cascina premi e punti caldi, passando dalla tripletta Itf tunisina all'Health Women's Open di Charleston, dove s'impone su Alize Cornet, 59 del ranking, affrontata al primo turno e ritiratasi al terzo tempo per problemi alla coscia destra. Nessun condizionamento fisico può invece accampare la 19enne statunitense Emma Navarro sballottata alla chiamata successiva sulla terra verde per 6-4 6-2. Due performance nell'importante torneo che le valgono 30 punti e proiettano l'adolescente prodigio al gradino n.361 della classifica mondiale, concorrendo a rimpinguare il suo crescente conto in banca e l'interesse dell'Academy francese di Patrick Mouratoglou. Ma non é tutto per la family Fruhvirtova. Ecco spuntare la talentuosa sorellina Brenda di due anni più giovane, già in grado d'impreziosire la dinastia con l'indicativo titolo nei ”Piccoli Assi” di Tarbes da 13enne (!), le due vittorie da juniores a Istanbul e al Cairo con relativo record planetario di precocità, e la partecipazione nella selezione della Repubblica Ceca insieme alla sorella Linda con conseguente affermazione delle squadra nazionale e il titolo mondiale under 14.
Passando alle nostre bandiere giovanili 2003 in transizione, troviamo nella posizione n. 513 del circuito maggiore la bergamasca Lisa Pigato, classe 2003, allenata dal padre Ugo. La coriacea atleta con una gloriosa carriera da under ed un titolo di doppio al Roland Garros rincorre i tornei Itf dove ottiene discreti piazzamenti con il ranking alimentato anche dalla vittoria in doppio nel 25mila di Selva Val Gardena. Insegue la classifica Wta anche la coetanea perugina Matilde Paoletti n. 702, vincitrice junior di un grade 1 in Brasile e grande interprete nelle prove under europee in singolo e doppio. Più indietro nel ranking che vale la carriera tennistica troviamo la pugliese Eleonora Alvisi (1473) che vanta il primato parigino in tandem con la Pigato e la toscana Beatrice Ricci ben piazzata nel ranking junior.
Non é facile scalare la classifica mondiale, ci vogliono mezzi economici, costanza e molto talento, ma é anche vero che le occasioni non mancano anche nei tempi disagiati della pandemia, prima causa di contrazione degli agevoli appuntamenti in Italia. La selezionatrice della nazionale femminile, la mestrina Tathiana Garbin, lamenta pochi tornei/occasione per le ragazze della generazione scalpitante (esemplifica come destinatarie Pigato e Delai), ma non cita che a sud della nostra penisola nei primi 100 giorni del 2021 tra Egitto, Tunisia e Turchia si sono consumati, a tamburo battente, ben 40 accessibili tornei Itf femminili da 15mila dollari. Molte delle ragazze più rampanti, menzionate in queste righe hanno ben figurato e già vinto le gare organizzate in queste nazioni, ottenendo risultati tali da innescare il decollo verso i palcoscenici più rilevanti del tennis professionistico. Per rimanere sul terreno organizzativo italico, invero poco fertile per i primi approcci “pro”, è giusto indicare il 25mila$ di Grado, ricorrente manifestazione in rosa sul mattone tritato, gara programmata tra fine maggio e inizio giugno.