Emergenti e scalpitanti sui prati di Wimbledon
Non c'é dubbio che la più lanciata nel firmamento giovanile sia la precocissima Cori “Coco” Gauff, 15enne già predestinata a grandi successi dai genitori ex atleti (Corey e Candl), capaci di cambiare città ed attività per favorirne la crescita tennistica. Della caricatissima ragazza e della sua performance di Wimbledon si sono già riversati fiumi di commenti, insieme alle previsioni di alcuni audaci tecnici che la vedono come imminente numero uno del mondo, facendo sobbalzare gli junior più rampanti. Per il momento, il gioco ordinato della neo-campionessa Simona Halep (ne ha fatta di strada la minuta e scatenata bambina, osservata undicenne al Tc Triestino) ha bloccato negli ottavi la sua spettacolare ascesa. Va ricordato che nel terzo turno solo una tremolante Polona Hergog (ammirata anni fa per due edizioni sul sintetico di Maniago con la rappresentativa slovena), le dava via libera, mangiandosi due match point nel secondo tempo per poi uscire di scena al terzo parziale tra l'esaltazione del pubblico. Ma non tutte le ragazze possono permettersi di abbandonare anticipatamente il contesto junior (la Gauff era praticamente imbattibile dopo anche il recente successo al Roland Garros), settore considerato formativo da diversi coach e psicologi che consigliano, ai migliori talenti, una maturazione graduale. Da ottenersi attraverso alcune partecipazioni nel circuito Itf dei pro e la contemporanea frequenza nelle gare junior più significative, tra cui gli slam.
Sicuramente tra le racchette già da promuovere a tempo pieno nel giardino superiore c'è il giapponese Shintaro Mochizuchi, fresco vincitore dello Slam degli juniores. Anche se solo da un mese ha festeggiato il 16esimo compleanno, l'ultimo gioiellino della IMG Academy (ex Bollettieri) ha dimostrato acume tattico, rapidità, senso della rete ed aggressività come i più interessanti fighter della comitiva. Così come visto contro l'ultimo pretendente al titolo, il pachidermico valenciano Carlos Gimeno Valero, alto 193 cm. ed attualmente in training nell'Academy di David Ferrer a Valencia. Il versatile giapponese accusava qualche difficoltà nella gestione dell'incontro solamente nella feroce ed altalenante semifinale con l'emergente collega statunitense Martin Damm, mancino che svetta a 198 cm., allenato dal padre (ex pro della Repubblica Ceca) nella stessa accademia di Bradenton e di tre mesi più giovane del nipponico! Va detto che il nazionale Damm correva un grande rischio nel primo match del tabellone contro il nostro 18enne Francesco Passaro, superandolo al termine di tre serrati, giocati in apnea. Si é spinto solo fino al terzo turno l'atteso danese Holger Rune, sedicenne fermato dall'inglese Anton Matusevich tra le grandi ovazioni del pubblico di parte, ma il vincitore del Roland Garros nei due turni precedenti aveva impressionato per le smorzate seguite da millimetrici pallonetti e per le sciabolate dei servizi.
Tra le femmine precoci e futuribili da segnalare l'aggressiva americana Katrina Scott, da poco entrata nel 15esimo anno d'età e già nel mirino della volpe Patrick Mouratoglou e, per rimanere nella sfera attrattiva del manager francese, é difficile non immaginare una via dorata per la già celebre Linda Fruhvirtova. La biondina boema, ormai dichiarata enfant prodige, in virtù delle 14 primavere e del repertorio tecnico, in campo sa fare tutto e sempre con un atteggiamento da veterana. Un gesto su tutti: il rovescio angolatissimo e veloce, scagliato con timing perfetto. Non l'é bastato, però, per superare l'insidioso terzo turno, ma l'indonesiana Priska Nuggroho (altro talento di sedici anni) ha dovuto lottare duramente per tre tempi per inibirle ulteriori passi in avanti. E' da sicuramente da seguire la ragazza di colore proveniente da Washington DC, Robin Montgomery, 15enne mancina che alla presenza statuaria ed al tennis potente, unisce anche un aspetto piacente. Nota é la sua sensibilità ed educazione verso il prossimo, al punto da ricevere dalla federazione stelle e strisce una scholarship e riconoscimenti per il comportamento negli incontri agonistici.
Un cenno alla vincitrice del torneo la 17enne ucraina Daria Snigur. Ragazza fisicamente ben piantata dal tennis sornione poco appariscente ma efficace, come pure l'apparente scarsa mobilità: sembra sempre in ritardo nelle corse in verticale, ma é pronta ad acciuffare palle corte e a rimandare con drop shot letali. Sistemato il movimento del servizio, spesso falloso, é facile prevederle una sicura carriera ai piani superiori dove già vale l'appartamento 423 del ranking Wta. Conferme che arrivano dall'affermazione di Wimbledon e da quella immediatamente precedente e molto indicativa, ottenuta nel vicino complesso di Roehampton. Tra la comitiva italiana, accompagnata da Giancarlo Palumbo, speranze personali disattese per vedere, sulla mitica erba, l'esordio della regionale Sara Ziodato. Purtroppo la ragazza giuliana perde all'ultimo turno delle qualificazioni e non riesce nemmeno ad essere recuperata nella lista del doppio insieme alla trentina Melania Delai: troppe le immancabili wild card assegnate alle girls inglesi.Una rivincita alla sorte potrebbe realizzarsi nei prossimo Campionato europeo junior in programma sui campi in terra di Klosters nel Cantone dei Grigioni, dove la 17enne Ziodato, per meriti di classifica, esordirà direttamente dentro l'impegnativo main draw e sotto gli occhi dei nostri tecnici .
Con l'andare dei giorni, sparito anche il ligure Matteo Arnaldi, rimane da riversare il tifo azzurro su Matteo Berrettini, ma sul Centrale plaudente la veloce lezione accademica del professor Federer mi spedisce, amareggiato dalla visione, verso il romano Flavio Cobolli, unico giocatore in grado di sventolare ancora il tricolore. Purtroppo il secondo turno é molto indigesto al 17enne laziale sia in singolare sia nella sfida a coppie, gara ultima vissuta a fianco del padre Stefano, capace di nascondere con stile lo sgomento per la pochezza del suo partner, lo svizzero di Berna Stephan Stricker che di Roger é già un miracolo se ne condivide la nazionalità.
Il servizio di Roger Federer
Federer e Berrettini
Il finalista junior Carlos Gimeno Valero
Il vincitore junior Shintaro Mochizuchi
Il danese Holger Rune
Il gigantesco statunitense Martin Damm
La vincitrice junior Daria Snigor
La quindicenne Robin Montogomery
La quattordicenne Linda Fruhvirtova