L'eccellenza di Paolo Lorenzi a Cordenons

 

Alla fine delle spettacolari premiazioni, il vincitore del Challenger Dolomia Tennis Cup 2018, si concede di buon grado alle foto ricordo e alle interviste di rito. Conclusa la posa fotografica anche con il presidente FIT, Antonio De Benedittis, federale che pochi minuti prima aveva toccato le corde della sua sensibilità, stagliando davanti al numeroso pubblico, il suo profilo di giocatore quale fulgido esempio per i giovani tennisti, gli viene chiesto di aggettivare l’organizzazione del Challenger di Cordenons. “Eccellente” e’ la sua risposta, e la qualificazione viene ripetuta altre due volte, tanto per non lasciare dubbi sulla veridicità’ della sicura definizione.

Ma cosa fa percepire ad un giocatore della caratura del senese, conoscitore e frequentatore di complessi e sodalizi tennistici nei due emisferi terrestri, la qualità decisamente eccelsa dell’evento friulano? Incominciamo con il dire che dietro agli otto giorni di ogni torneo si muovono innumerevoli pianificazioni e contatti che iniziano già il giorno successivo alla finale di ogni torneo. Ma restando nel periodo di tempo dedicato al pubblico, vediamo per sommi capi quale macchina organizzativa si muove dietro ai due massimi dirigenti, veri pilastri dell’Eurosporting, personificati da Claudio Bortoletto e Serena Raffin.

Si alternano sul rettangolo di gioco ben 44 sguscianti ball boys, tutti debitamente istruiti, mentre i giudici di linea viaggiano su 31 unità coordinate perfettamente nei tempi di permanenza e uscita dal campo. Tutte le superfici in mattone tritato sono manutentate in tempo reale grazie a 6 esperti specialisti terricoli. La classe arbitrale definita dall’International Atp e’ costituita da 7 giudici di sedia e dal referee, mentre sono indispensabili le presenze di fisioterapisti e dei medici, assistenti reperibili in pochi secondi alle chiamate dei giudici di gara. Ancora numeri importanti per gli addetti alla transportation, al tournament desktop, all’indaffaratissimo bar ed alla diversificata ristorazione. Sempre richiesti i pazienti incordatori e tutti gli incaricati alla valorizzazione del materiale fornito dagli sponsor. Non manca fin dal primo giorno di gara il fotografo, l’addetto stampa e lo speaker dalla stentorea vocalizzazione tipicamente “carioca”. L’elenco non è assolutamente esaustivo, visto che le persone incaricate toccano il numero di 160 unità, tutte disponili verso i giocatori e le ondate fluttuanti dei visitatori. Ed anche quest’ultimo particolare risulta volano importante nella scala qualità.

Calandosi nel torneo, gloria a Lorenzi che ha messo il secondo sigillo personale nella storia quindicenne del Challenger cordenonese, mettendo in luce, all’ultimo atto, grinta, intraprendenza e solidità, rischiando fino alla fine, ma quel tanto in grado di scatenare l’entusiasmo dei 2.500 spettatori (6-3 3-6 6-4 l’emozionante. altalena dello score). Valido avversario del toscano il neo ventenne ungherese Mate Valkusz, proveniente dalle qualificazioni. Giovane che nei due anni di professionismo, nonostante alcuni problemi di salute, riesce a scalare con sistematicita’ la classifica Pro, migliorando in sicurezza e controllo del palleggio, sicuramente rispetto a quanto visto a Wimbledon junior due anni fa nella sfida dei quarti contro il forte canadese Denis Shapovalov. Una carrellata sulle insegne azzurre dei partecipanti, indica dieci concorrenti alla partenza del main draw con l’accesso guadagnato al dolce suono di tre vittorie da parte dell’azzanese Riccardo Bonadio, giocatore che non dà seguito al ruggito delle quali, perdendo la trebisonda contro Alessandro Bega, dopo la sospensione per pioggia: perfidia dell’indigesto terreno diventato, alla ripresa, più pesante e quindi a lui meno amico La spedizione tricolore si riduce nel secondo turno a 6 azzurri, per poi additare nei quarti solamente la sostenuta marcia dell’immarcescibile Lorenzi, impegnato in un vittorioso match “d’antan” contro Tommy Robredo, catalano protagonista tra i Top 5 Atp nell'ormai lontano 2006. 

Paolo Lorenzi

Valkusz Mate

Riccardo Bonadio

Finalisti, dirigenti e sponsors