Il Tc Caneva cavalca prestigiosi traguardi
Nella giornata conclusiva della gara maschile con il limite alla terza categoria, due pietre miliari organizzative e sociali investono il dinamico circolo pordenonese: il torneo che incide la 39esima tacca numerale e l'ultra trentennale testimonianza di alcuni componenti del portante direttivo. Partendo dalla gara tennistica va detto che i 100 giocatori perdono, nel momento inaugurale del main draw, compilato dal giudice arbitro Fabio Furlan, la testa della lista rappresentata dal 3.1 Marco Santarossa, steso da un'intempestiva febbre. Il peso del pronostico passa alla seconda testa di serie, il 3.1 Filippo Andrini del Tc Oderzo che esibisce galloni e marcia da gran favorito (partita impegnativa solo con Manfredi Vergine) pronto allo scontro risolutivo con Carlo Sanzuol con il quale condivide la casacca d'appartenenza al sodalizio opitergino. Più complicato, ma decisamente grintoso, il percorso di avvicinamento al proscenio dell'avversario, capace di respingere, soprattutto, le insidie da parte di Claudio Fasan e Graziano Battello e poi dell'udinese semifinalista Enrico Rigato. La gara finale, arbitrata da Gianfranco Mercandella, é tra due pari classifica, ma nel rettangolo di gioco la distanza tecnica appare abissale. Viene in mente il titolo del libro scritto dall'americano Ralph Neder, paladino dei consumatori, per evidenziare la poca affidabilità della propria automobile: “Insicura ad ogni velocità”. Ecco, i colpi dei due protagonisti sembrano avere velocità d'esecuzione molto dissimile con la palla che brucia tempi di percorso decisamente diversi. La profondità delle traiettorie angolate del 25enne Andrini, le sue prime di servizio, i suoi cambi di marcia, la sua abilità nell'aprirsi il campo, e la lettura tecnica del palleggio, fanno fin dai primi scambi deragliare il 18enne rivale, costringendolo ad iniziative troppo avventurose che hanno il senso di un'ammirevole ribellione, ma con un punteggio che slitta implacabile verso lo sgretolamento del match fino allo 0-6 0-1, score incapsulato in meno di un'ora di gioco. La differenza di resa trova matrice tennistica nella diversa proprietà dei colpi, nelle ore di tennis già sulle corde della racchetta del più scafato giocatore e nella comprovata sicurezza ai palcoscenici decisivi, confermata dal suo brillante palmarès, forte di otto primati di terza categoria e del secondo titolo canevese, realizzato di fronte ai primi verdi declivi della pedemontana.
E' il momento delle premiazioni aperte dal presidente Ugo Cimetta per ricordare gli sponsor, ripercorrere le cadenze temporali del sodalizio, sempre sorretto dalla compattezza dello zoccolo duro del consiglio che attinge forza anche nella ultra trentennale collaborazione di alcuni attivi dirigenti. Il ringraziamento particolare diventa gradevole sostanza, grazie al presidente Fit Antonio De Benedittis che presenta i cinque riconoscimenti, diretti ai soci onorari per lo sviluppo dello sport del tennis: Claudio Rigo, Maurizio Bessega, Luciano Gava, Ugo Cimetta ed agli eredi di Massimo Mosella. Il riconoscimento del contributo regionale del circolo diventa conferma di stima con l'assegnazione della Macroarea Nordest a squadre femminili under 14 e con la tappa regionale di Weelchair (tennis in carrozzina) in rosa. Temi e attestati sportivi molto apprezzati dal vice sindaco Dino Salatin, impegnato in prima persona, per la parte di competenza comunale, a terminare in tempo utile per i prossimi eventi i lavori del capiente campo polivalente. Passo risolutivo ben rivendicato dalle possenti strutture in legno carnico.
Il vincitore Filippo Andrini
Carlo Sanzuol
Premiati, dirigenti ed autorità
Premio dirigenza Sportiva Contributo trentennale