Il Memorial Ennio Bragadin sforna tre successi

Per la verità, il VI Torneo nazionale del Tc Pordenone, di successi finali ne potrebbe sfoderare anche un quarto, quello relativo allo spettacolare apparato scenico delle premiazioni. Momento di gradevole stupore per chi costata per la prima volta la regia del presidente Andrea Lugo in osmosi con il suo industrioso e puntuale staff. Scenografia cromatica intrisa di composizioni floreali e tappeti blu che introducono i premiati nell'area del “proscenio”, investito dalla sparatoria conclusiva di una pioggia dorata di coriandoli. Parterre di lusso per il momento gratificante dei migliori che vede la partecipazione dell'assessore allo sport del Fvg Tiziana Gibelli, del senatore Franco Dal Mas e dei consiglieri regionali Fit, Michele Comuzzi e Pier Tullio Fonda.

Tornando al triplice momento delle finali, ben assistite dai premurosi ball boys, va rimarcato l'inserimento, al tradizionale combined con il limite alla terza categoria, di una gara di doppio misto, innovazione tesa a sollecitare l'iscrizione di coppie consanguinee e di allievi accuditi dai loro tecnici portando il totalone delle racchette attive delle varie liste al numero di 267. Pianificazione centrata dal giudice arbitro Veronica Geremia che trova conferma anche nel momento clou, quando Valentina Gruarin e Dino Todesco si trovano di fronte al duo composto da Alessia Dolce e Giampaolo Gabelli. Due toste ragazzine dalle 13 primavere, Valentina ed Alessia, sostenute da due smaliziati giocatori che cavalcano l'onda dei primi... anta.

Confronto piacevole, equilibrato ed a tratti spettacolare (da standing ovation il tweener vincente di Gabelli), terminato per 6-4 6-4 a favore del tandem a matrice veneta, dove al lavoro incisivo di Todesco sulle corsie esterne, si unisce la buona lena della Gruarin nel volleare a rete. Da rimarcare la difficile semifinale dell'affiatata coppia friulana Dolce/Gabelli, abile nel superare i Marcon, padre e figlia, in un match molto incerto conclusosi al tie-break del terzo tempo per 10-8. 

Ma il godibile momento di pathos viene recitato dalle due finaliste, la trevigiana Maddalena Bettiol del Park Tennis e l'udinese Margherita Marcon dell'Atomat Tennis Udinese, approdate alla passerella finale senza particolari impedimenti . La prima, 18enne trevigiana con classifica da 3.1 ma già con vista sul balcone di seconda categoria, la seconda, neo 13enne con ranking 3.2, da tempo ben seguita dai tecnici Fit e già di scena su diversi palcoscenici stranieri anche con la casacca da azzurrina. Gioco sempre aggressivo quello della ragazzina che, grazie al buon tempo sulla veloce palla e alle chiusure in avanzamento con imprendibili angoli acuti, tiene sempre in apprensione la mobile rivale, costretta a recuperi orizzontali con risposte paraboliche interlocutorie, alternate da validi lampi in lungolinea. Perso il primo set per 6-3, la grinta della Marcon non viene meno nel secondo, ma alla frenesia del colpo da picchiare ad ogni costo, sostituisce uno scambio più ragionato, traiettorie più profonde e dei drop shot taglia-gambe, tattica che le consente di correre in parallelo nello score fino al 5 pari e d'incamerare il parziale con ulteriori due game di qualità.  Nel terzo tempo vola sul 4-1 la Bettiol, ma la “belvetta” friulana non molla la presa, con ritmo e tigna mangia la dote alla rivale e, tra qualche svarione e punti da applausi, respinge il ritorno dell'avversaria e atterra sulla fettuccina del tie-break. Altra partenza positiva dell'instancabile e rinfrancata Bettiol, in grado di stampare alla giovanissima contendente un pesante 5-0, favorita anche da un comprensibile momento di appannamento della giovane. Ma il gap questa volta é notevole per le manovre di risalita della caparbia Margherita che, con gli occhi resi umidi dalla delusione, é costretta a capitolare con il punteggio risolutivo di 7-2.

Incontro protrattosi oltre il tempo preventivato, subito compensato dalla resa dei conti nel match decisivo maschile. Più che resa dei conti si tratta di un'esecuzione con   Ruben Pikniak Gospodjinacki nei panni di carnefice e di Daniele Morossi nelle vesti di condannato. Era prevedibile la larga vittoria del solido 18enne sloveno (padre bosniaco e qualche goccia da parte materna di sangue giuliano), apparso in forma smagliante rispetto a quanto osservato un anno fa ed in grado di fare il vuoto nel tabellone, come testimonia anche il  6-1 6-0, affibbiato nel turno di semi all'udinese Nicolas Drigo, stoppato alla sua terza recita pordenonese. La speranza degli spettatori tende a sottolineare patriotticamente le rare giocate positive del triestino, in precedenza eversore in due set della seconda testa di serie, il 3.1 veneto Alain Puppo. Purtroppo il potente rullo di Lubiana, in possesso di un tennis versatile e di un scudisciante servizio, non concede sconti, costringe Morossi (apprezzato white badge Itf nel settore arbitrale) a navigare due metri oltre la linea di fondo, posizione voragine per la scatenante messe dei gratuiti e una delle cause che gli impedisce di evitare, a consuntivo, il severo doppio bagel.  

Le coppie finaliste del doppio misto

Le finaliste del doppio femminile

I finalisti del doppio maschile

Il senatore Franco Dal Mas premia Daniele Morossi

L'assessore allo sport FVG Tiziana Gibelli