Il Città di Lignano Sabbiadoro elegge Vignaduzzo e Bernardini
Nella località balneare, per la gara con il limite alla terza categoria, accorrono in 150 ad onorare il “Memorial Andrea Zanutta”. Affluenza ben gradita dal direttivo del presidente Max Venturi che sollecita il giudice arbitro Diego Juan Vegetti ad un accurato lavoro di “pitching” per presentare il tabellone nell'ideale veduta d'insieme.
Nella gara femminile, metabolizzata la sorpresa per alcuni doppi bagel subiti da racchette dal buon ranking (Vidal e Vismara), gerarchie di vertice disattese per lo scontro conclusivo. In semifinale le prime del seeding, le 3.1 Giulia Bortolin e Vittoria Zorzi, si devono congedare dalla compagnia ad opera rispettivamente di Aurora Vignaduzzo e di Camilla Franzin.
Le finaliste Vignaduzzo e Franzin con il Giudice di sedia Cambise
Agli ordini del giudice di sedia Serena Cambise la 15enne Vignaduzzo del Ct Latisana spinge da subito sull'acceleratore e si porta sul 3-0, facilitata nel compito dalla 17enne Franzin, circonfusa da nefandezze in difesa ed in attacco. Non che la più giovane rivale sia immune da parecchi errori evitabili, ma gli sbagli vengono ripagati da alcune pregevoli conclusioni ad una mano e da alcune ficcanti traiettorie di dritto, soluzioni che le consentono di chiudere il primo set per 6-3. Nel secondo tempo l'incontro prende un'altra piega. La ragazzona del Tc Triestino diventa meno fallosa e rincuorata da alcune ragguardevoli giocate riesce a passare in vantaggio. Purtroppo per lei il nono deleterio gioco, macchiato da 4 doppi falli, proietta al sorpasso l'avversaria che attanagliata dall'emozione non tappa subito le ostilità, smarrendo i due match point. La Franzin riafferma con grinta l'equilibrio, ma nel conseguente tie-break ricade in un rosario di tiri sballati che disegnano il monologo fruttifero dell'intraprendente Vignaduzzo per 7 a 2.
La longilinea allieva di Marco Cepile, alla sua prima affermazione di livello, si dimostra più che pronta per salutare la classifica da 3.2. Ovviamente per traguardare orizzonti più ambiziosi rimane ancora molto lavoro da fare, soprattutto attingendo ad un miglioramento di continuità nel rendimento.
La vincitrice Aurora Vignaduzzo
Sul versante maschile l'imbuto delle semifinali annuncia tutti giocatori targati 3.1. La prima scrematura l'effettua il numero uno del seeding, Brandon Loglio, autoritario nel respingere per 6-1 7-5 l'attacco del cordenonese Filippo Boer, mentre il 47enne Alessandro Bernardini affonda senza alcuna incertezza (doppio 6-0) il portogruarese Alain Puppo, forse un po' debilitato dagli effetti della recente vaccinazione.
I finalisti Brandon Loglio ed Alessandro Bernardini
Sulla terra rossa due interpreti, dissimili nei colpi e nella tattica di gioco, danno vita ad un match avvincente d'insolita intensità. Ai secchi traccianti di dritto e rovescio del ventenne in forza al Tc San Vito si oppone il tennis ragionato dell'immarcescibile Bernardini, il quale con palleggi estenuanti, grondanti di profondità, spinge il rivale a rabbiose ed esasperate esecuzioni, cercando di trafiggerlo con accelerazioni angolate e drop shot in controtempo ai primi sbilanciamenti della sue offensive. Compito non sempre facile vista la mobilità felina di Loglio e la sua pervicace volontà nel cercare di scardinare con improvvise rasoiate la certosina regolarità del maturo antagonista. Bernardini però non tradisce il suo fruttifero rigore tattico, non perde l'aplomb anche trovandosi in bilico sul punteggio di 5 pari in entrambi i due parziali, ma continua a macinare gioco solido, carico di tenacia e di risorse mentali, fino a firmare, tra i prolungati applausi del numeroso pubblico, il 7-5 7-5 tombale.
Il vincitore Alessandro Bernardini
Premiazioni condotte da Max Venturi nel solito clima festoso ed amichevole.