Edizione memorabile del “Città di Grado Tennis Cup”
Lo si può affermare senza tema di smentita ripercorrendo le scansioni del tempo per 25 anni, in altri termini ben un quarto di secolo! Tante sono le edizioni femminili che, senza alcuna interruzione, si sono srotolate sui campi in mattone tritato del circolo cittadino. A partire dalla prima coraggiosa manifestazione che permise alla 22enne stiriana Evelyn Fauth d'iscrivere il suo nome come antesignana nell'Albo d'Oro dello spettacolo gradese. Elenco prezioso che annovera tra le altre vincitrici il pregio di aver battezzato i primati di due rampanti 17enni dal mirabile futuro agonistico come quello della smagliante pugliese Flavia Pennetta e della potente ceca Karolina Pliskova. Per un consuntivo tricolore si devono annoverare le altre belle affermazioni che recitano i successi della toscana Valentina Sassi, della veneta Maria Elena Camerin e della romagnola Gioia Barbieri.
La vincitrice Elisabetta Cocciaretto
E come in un mosaico italico in continua evoluzione ecco ora aggiungersi il nome della marchigiana Elisabetta Cocciaretto che ottiene, dopo l'impresa del 2019, un successo ben più pesante del 25mila triestino, considerato che il montepremi del torneo lagunare agita un contenitore da 60mila dollari e per la vincitrice elargisce ben 80 punti Wta. Punti importanti per la Cocciaretto costretta ad un'arrampicata affannosa nel ranking internazionale dopo le traversie al ginocchio sinistro che l'avevano costretta all'intervento chirurgico ed alla penosa pausa per la riabilitazione.
La finalista Ylena In-ALbon
Inserita nel main draw come quarta forza del seeding (al gradino n.159 del mondo) la 21enne di Fermo si avvicina alla passerella conclusiva acquistando progressiva sicurezza, come dimostra la vittoria in semifinale sull'insidiosa slovena di Jesenice Dalila Jakupovic, bloccata con precisi e lucidi schemi geometrici da fondo campo ed estromessa con lo score di 7-5 6-2. Anche la prima testa di serie, la svizzera n. 119 Ylena In-Albon, aggirato l'ostacolo pungente della 19enne croata Tara Wurth; procede fino al penultimo appuntamento incarnato da Sara Errani, quinta del seeding gradese. Una giocatrice mito conclamato del tennis internazionale con il record assoluto di 36 titoli Wta e il primato “Career Grand Slam” in coppia con Roberta Vinci, senza dimenticare il best ranking come n. 5 del mondo, piazzamento ottenuto 9 anni oro sono. Dopo traversie di ogni tipo la 35enne emiliana sorretta da inestinguibile passione per il tennis, e forse da qualche desiderio di ulteriore rivalsa, procede di grinta ed esperienza nel tabellone fino ad incappare nel gioco a tutto campo della mobilissima 23enne elvetica che non le consente di rinverdire i fasti passati, obbligandola a proteggere gli angoli ed a corse concitate verso il net. Non basta all'Errani lottare con le unghie e con i denti su ogni punto e cercare di tessere l'usuale tela dei cambi di ritmo con l'aggiunta di qualche pregevole ricamo. Troppo sicuri e consistenti i colpi della lieve vallese, capace di conquistare un sempre prestigioso scalpo per 6-4 7-5, anche se ad un passo dal lieto fine s'incarta dentro 6 match point.
Sara Errani
Nonostante il tempo bizzoso i due atti conclusivi del torneo hanno regolarmente luogo. Giove Pluvio si trattiene accontentandosi dell'ausilio di Eolo che imperversa nelle due giornate, spingendo il numeroso ed infreddolito pubblico ad un abbigliamento consono alle temperature del momento. Tocca alla Cocciaretto tenere alto il gonfalone italico dopo la precoce dipartita delle altre 9 concorrenti presenti al nastro di partenza e dove ben 7 giocatrici non valicano il primo turno. Elisabetta in piena fiducia e carica di furore agonistico, superati brillantemente alcuni scambi iniziali di assestamento , non concede alcun riordino tattico alla rivale di pari cilindrata, prendendo il comando delle operazioni tra difesa concreta, pressing asfissiante e stoccate profonde. La sorregge una maggior pesantezza di palla ed il buon tempo d'impatto con percussioni che lasciano poco tempo all'avversaria per mettere in cantiere risposte adeguate. La rivale, sempre in grandi ambasce, patisce anche le traiettorie che l'azzurra fionda negli angoli, in particolare con il rovescio bimane quasi sempre vincente negli scambi prolungati. La sua sistematica aggressività, la mobilità e la maggior potenza contrastano le poche fiammate vincenti della svizzera e fanno scivolare il match, senza particolari sussulti emotivi, fino al veloce suggello della sfida per 6-2 6-2. Nel campo attiguo alla finale del singolare la conclusione del doppio in rosa vede il duo europeo Jakupovic/Kloz avere la meglio per 6-1 6-4 sul tandem asiatico Chong/Liang.
Si chiude così un'edizione di notevole interesse per la successione temporale ed unica dei 25 tornei e per l'ambito prize money volato a 60mila verdoni Usa. Due punti che sono la sintesi delle precedenti buone conduzioni organizzative sempre coordinate dalla Tennis Events Friuli Venezia Giulia, tali d'attivare concretamente la federazione internazionale Itf, la regione Fvg ed un numeroso gruppo di amministrazioni pubbliche, senza contare l'apporto dei privati ed il consistente gruppo dei volontari impiegati nelle diverse mansioni.