Cinà illumina il trofeo Città di Trieste

Diciotto anni fa Claudio Giorgi, presidente del Tct a cui é dedicato il IV Memorial, sperava di poter annoverare, nello scorrere del tempo, qualche concorrente di livello tra i dodicenni delle tappe di Tennis Europe. Sicuramente sarebbe rimasto compiaciuto dalla imprese di alcune racchette che stanno scrivendo la storia del Tennis Pro (Halep, Bouchard, Potapova), ma non avrebbe certo immaginato una concentrazione di talenti, come documentato dalla corrente edizione. Tanto per  valutare il tasso tecnico della manifestazione internazionale, al solito ben assistita dal maestro Gabrio Azzopardo e dal suo verde staff, basta ripercorrere il livello delle qualificazioni, dove in campo femminile guadagnano il main draw sette straniere ed una sola azzurra tra le diciannove schierate al via. Tra i maschi spunta dalle qualificazioni il ragazzo di Brno quel nazionale Josef Sedlar, capace di scuotere la lista e d'issarsi fino alle semifinali. Ma la qualità dei partecipanti s'impreziosisce notevolmente nei selettivi tabelloni principali. Tra le concorrenti delle dodici nazioni ci sono le giocatrici di punta di Germania, Corea del Sud, Slovenia, Austria e Italia. Tra i maschi dei dieci stati rappresentati, i migliori nazionali di Slovenia, Corea del Sud, Austria, Repubblica Ceca ed Italia.

Nella lotta per il primato la prima semifinale in rosa presenta la tedesca Helene Schnack contro la prestante coreana Wooojeong Yang, entrambe al secondo posto nelle rispettive classifiche nazionali. Brava la bavarese a neutralizzare le traiettorie mancine dell'asiatica, disorientata e fallosa per i faticosi viaggi in diagonale, fino a cedere per 4-6 2-6. Nell'altra semi la francese Dune Vaissaud costruisce di potenza lo score di 6-4 6-3 a spese della mingherlina viennese Ken Kuehbauer. Nella finale, indoor per il maltempo, le due giocatrici si danno battaglia a lungo, con la parigina (madre del Madagascar e padre transalpino) che conquista il primo combattuto set a suon di dritti profondi, ma deve subire il ritorno della bionda monacense che abbandona la tattica di contenimento e incomincia a pressare. Cambiamento opportuno per la numero due teutonica che prevale spesso negli scambi e nei recuperi ed infine festeggia per 6-7 6-4 6-3 dopo due ore di corse a perdifiato. Nella semifinale maschile tocca al palermitano Federico Cinà arrestare la marcia del lanciato boemo Sedlar con un match aggressivo, vetrina dei buoni fondamentali dell'azzurrino, sollecitato al braccio di ferro dalla grinta del rivale, infine bloccato per 6-2 7-6. Nello scontro tra il numero uno d'Austria, Timothy Bezar, prevale su Min Seok Maeng al termine di uno scontro molto duro, con lunghi palleggi a tratti anche un po' stucchevoli. Prenota il match clou il coreano, giocatore sornione e infinito pedalatore che traghetta con il punteggio di 6-4 7-5. 

Ed ecco Maeng in finale contro Cinà, agonista che ricorda i gesti tecnici del padre Francesco, visto in azione alla stessa età nelle coppe milanesi. Il match può essere considerato un manifesto giovanile sul controllo emotivo e sulla tenacia di fronte ai più disparati andamenti di gioco. Il siciliano parte con il turbo, polverizzando lo score con un repertorio da fighter eclettico. Show a senso unico che gli frutta un meritato 6-0. Il match prende un'altra piega quando il rinato asiatico fa suo il primo game del secondo parziale. Scatta una molla di fiducia nel ragazzino di Seul. Intraprendenza nei colpi, disinvoltura al net e colpi insidiosi dal fondo mettono in difficoltà Cinà che si vede costretto ad inseguire il galvanizzato rivale, capace di marcare il set per 6-3 e di ripartire in testa nel terzo parziale. Il palermitano con altalenante precisione e ridotto smalto iniziale, di fronte ad un rivale sicuro nella fase difensiva e lucido nella fase propositiva, lotta con i denti per non smarrire il senso dell'incontro. Risale fino al 3 pari, non demorde e non si sgomenta di fronte ai cinque match point creati da Maeng, lo raggiunge sul 6 pari e con un temperamento da risoluto combattente gli stampa un tie-break trionfale da 7 a 1. Il pubblico avvinto dall'intensità della sfida applaude lungamente i due interpreti, autori di una rappresentazione che avrebbe meritato, tra gli interessati fruitori, anche una corona di giovani agonisti regionali. 

Ma questa é storia già macinata in passato che non inficia il quadro di sostegno dell'evento: gli sforzi del circolo presieduto da Francesco Franzin, gli aiuti indispensabili della Regione Fvg e quello degli sponsor locali. L'ultima riflessione riguarda l'inesauribile team della Corea del Sud che forte di quattro elementi (due maschietti e due femminucce) dilaga nel doppio maschile, nel doppio femminile e mette in valigia anche la coppa del doppio misto.


Il vincitore Federico Cina'

Il finalista Min Seok Maeng

La vincitrice Helene Schnack

La finalista Dune Vaissaud

Presentazione dei finalisti