A Colmari e  Tomulic il Memorial Bragadin

 

L'avvento del nuovo presidente del Tc Pordenone, Andrea Lugo, viene accompagnato da un record d'iscrizioni, tali da far svettare il torneo combined di 3a categoria verso un totale di 231 racchette, con una rappresentanza del gruppo superiore pari a 66 iscritti. Numeri che segnano la riuscita del V° torneo dedicato al compianto dirigente Ennio Bragadin e che hanno ben impegnato il giudice arbitro Veronica Geremia nel dipanare la matassa dalle più disparate richieste temporali.

Tra le 47 donzelle raggiungono la meta dello scontro finale Gaia Di Paolo e Federica Colmari. L'udinese arriva all'incontro clou, dopo due testa a testa caparbi di tre set contro le ferratissime Daniela Vismara e Sandra Turchetto, mentre la goriziana, in linea con il suo rango di prima testa di serie e di classificata 3.1, scivola in alto dopo aver superato senza particolare pathos Francesca Zanusso e Asia Piccinato. Agli ordini del giudice di sedia Martina Muzzin e con il conforto di una squadra di solerti ball boys si confrontano due valenze diverse in fatto di potenza, caratterizzate anche da due strutture fisiche dissimili. La 15enne Di Paolo, dal fisico armonico ma ancora minuto, si danna nel contenere le bordate della rivale, cerca di trattenerla lontana dalla rete, di pareggiare il ritmo sostenuto imposto dalla ragazza del Tennis Campagnuzza e di replicare con tiri a tutto braccio, ovviamente per quel che riesce ad esprimere con la spinta degli arti inferiori. Per quanto viso in campo la sua sconfitta per 2-6 3-6 é risultato onorevole che finisce per premiare la sua tigna di combattente, di fronte ad una tennista brava e sicura, già in attesa di riapparire in seconda categoria e con vista appartamento deluxe da 2.7.  

Territorio già conosciuto e in predicato nell'imminente aggiornamento ranking anche per il primo della lista dei maschi, quel 3.1 Jani Tomulic della confinante Nova Gorica, arrivato all'incontro decisivo dopo aver superato Giovanni Boco ed in semi il 21enne udinese Massimo Del Prato. Alain Puppo sale al match verità respingendo gli agguati  confezionati da Matteo Andreola e dal semifinalista Nicola Ronchi. Parte deciso lo sloveno, mostra il suo valore fatto di ritmo solidità e varietà di colpi. L'impresa diventa tutta in salita per il 27enne veneto che sbaglia molto con il rovescio nel tentativo d'impedire danni pesanti delle traiettorie angolate. C'è qualche reazione esplosiva di dritto da parte di Puppo e alcuni servizi ad hoc, consentono successive chiusure. Ma é troppo poco per sovvertire l'andamento dell'incontro, per contenere il consistente pressing del 32enne maestro, chirurgico nei passanti, incisivo negli slice da fondo campo e determinato nel chiudere in avanzamento. Alla resa finale dei conti incontrastato dominatore del match, piombato per 6-1 6-2. 

Davanti al raggiante presidente Lugo, prodigo di ringraziamenti per tutti gli attivi operatori del torneo e per gli ospiti intervenuti, si svolge la cerimonia delle premiazioni, caratterizzata da una curata scenografia cromatica, introdotta da un preparato speaker e scandita da interventi degli invitati più importanti. Commentano l'avvenimento ed il nuovo corso: l'assessore allo sport di Pordenone, Walter De Bortoli, il presidente Fit Antonio De Benedittis, mentre inediti spazi commemorativi vengono ripercorsi dai due nipoti dello scomparso Ennio Bragadin.

 

 

Federica Colmari